Cerimonia Religiosa
Il nucleo iniziale del complesso del "Paradiso" che sorge nell'antica contrada Canépa, fu costituito dal Convento delle Monache di S. Chiara e dall'annessa Cappella, risale alla metà del secolo XV. . Le molte ristrutturazioni, le unificazioni e i ripetuti cambiamenti di destinazione avvenuti nel corso dei secoli, rendono ora difficile la ridefinizione delle vane componenti del complesso del "Paradiso"; ma già nel 1876 la riteneva ardua impresa l'abate Pier Antonio Uccelli scrivendo: "ora non si potrebbe più precisare quale fosse la parte dove esisteva il monastero delle monache, come quella dove esisteva il convento dei padri Serviti; così pure non si potrebbe dire dove in Chiesa officiassero i religiosi e dove le religiose". Nello studio della pittura murale di Clusone, il complesso del "Paradiso" trova il suo posto naturale accanto a S. Bernardino, a S. Defendente e a S. Anna. Tuttavia la ricerca qui è ancora in gran parte da compiere. Per quanto riguarda la Chiesa dedicata al mistero della natività di Maria Santissima, si sa che i ripetuti interventi purtroppo sacrificarono la primitiva decorazione (l'attuale in massima parte è stata eseguita, su stilèmi quattrocenteschi, dal pittore Ernesto Rusca di Milano tra il 1897 e il 1901, e le figure dei santi affrescati sulle lesene da Gianbattista Galizzi di Bergamo nel 1924); ma anche gli affreschi esistenti nelle cappelle laterali finirono sotto intonachi di otto - dieci centimetri. Comunque qualcosa di buono può essersi salvato; lo lasciano intravedere gli assaggi eseguiti nella cappella dell'Addolorata e nella scala di accesso ad una cantorìa dove, presumibilmente, si conserva l'arco di una ugualmente antica cappella. Anche nei locali dell'ex-convento, almeno in quelli che ancora non hanno subito radicali trasformazioni, è presumibile che sotto gli intonaci, o dietro tavolati eseguiti posteriormente, si celino affreschi dei secoli XV e XVI, perché l'affresco ai piedi della scala che dal portico del chiostro porta alle stanze sovrastanti, e la piccola Annunciazione venuta alla luce sui muri del chiostro, non possono essere state le sole pitture murali volute e commissionate dalle due comunità religiose, o dalle "scholae Conceptionis B.V. Manae et S. Josephi", che vissero ed operarono in questo complesso. L'arredo, a parte alcuni elementi dei secoli XV e XVI, fa della Chiesa del Paradiso una interessantissima galleria di sculture e pitture del seicento e del settecento.